Bere acqua eccessivamente dura è decisamente poco salutare, soprattutto per i soggetti che soffrono di calcoli renali o renella, i sali di calcio contribuiscono alla formazione di “cristalli acuminati e facilmente aggregabili” all’interno delle vie urinarie: i cosiddetti ossalati di calcio (principali costituenti dei calcoli renali).
Nel nostro organismo il contenuto di acqua varia in base a diversi parametri: costituzione, età e sesso; nel neonato, l’acqua corporea raggiunge il 75% della massa complessiva mentre nell’adulto si attesta intorno al 60%.
L’acqua che introduciamo con gli alimenti e le bevande deve essere potabile e, per essere definita tale, è necessario che possieda alcuni requisiti di natura chimico-fisica, organolettica e microbiologica:
- Deve essere limpida, incolore, inodore e insapore, ed avere un gusto gradevole
- All’analisi chimica non deve presentare tracce significative di contaminazione
- All’analisi batteriologica non deve presentare colonie di microorganismi
La durezza dell’acqua indica il contenuto di sali (soprattutto alcalini), quali calcio e magnesio sotto forma di: cloruro di calcio, solfato di calcio, cloruro di magnesio e solfato magnesio.
La durezza dell’acqua può essere totale, permanente e temporanea (in base alla struttura dei sali stessi):
- Durezza totale dell’acqua: è il totale dei sali di calcio e magnesio sciolti in acqua
- Durezza permanente dell’acqua: è un parametro che misura la quantità di sali di calcio e magnesio che rimangono in soluzione dopo l’ebollizione
- Durezza temporanea dell’acqua: è la differenza tra la durezza totale e quella permanente, pertanto costituisce la quantità di bicarbonati di calcio e magnesio che precipitano per ebollizione dell’acqua.
Le acque destinate alla distribuzione su rete idrica per la popolazione subiscono diversi e sistematici controlli mirati alla verifica dell’effettiva potabilità dell’acqua, tuttavia tra i vari processi che mirano a rendere potabile l’acqua ci sono anche:
- Sedimentazione e filtrazione: per eliminare le particelle solide, tra le quali anche il calcare (sali di calcio e magnesio)
- Correzione della durezza: se troppo dura, l’acqua potabile deve essere addolcita
In definitiva, sarebbe buona regola seguire un’alimentazione povera di acque dure e ricca di acque potabili molto dolci o con basso residuo fisso.